72° FESTIVAL DI SANREMO – Terza serata, lo show di Cesare Cremonini!

Le canzoni ormai le conosciamo, come del resto anche i loro protagonisti indiscussi.

Le carte in tavola sono state rimescolate dal televoto e dalla giuria demoscopica, formata da un campione di mille personalità, comprese di diverse fasce di età e diverse zone di Italia, come pure eterogeneo nei gusti musicali.

E così al primo posto ritornano Mahmood e Blanco con “Brividi” che ha già raggiunto la vetta delle classifiche, non solo quelle italiane, ma anche quelle internazionali; al secondo posto scende Elisa con “O forse sei tu” e al terzo posto, con grandissima soddisfazione, Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”, salito di ben due posizioni rispetto alla precedente classifica. Per terminare la top ten troviamo, dal quarto posto in poi, Irama “Ovunque sarai”, Sangiovanni “Farfalle”, Emma “Ogni volta è così”, Massimo Ranieri “Lettera di là dal mare”, Fabrizio Moro “Sei tu”, La rappresentante di lista “Ciao ciao”, Dargen D’Amico “Dove si balla”.

 

Al fianco di Amadeus, con arguzia e intelligenza, Drusilla Foer, immensa, un personaggio d’altri tempi, tanto costruito, quanto reale, una che i tempi del teatro e dell’ironia li conosce molto bene e forse, una delle sorprese più belle del Festival di quest’anno. Standing Ovation per lei sul web e in sala stampa. Proprio lei accompagna Ama in questa terza serata dedicata maggiormente alle canzoni e meno ad ospitate e interviste. E in una sera così, dedica alla musica, non poteva mancare l’omaggio ai vent’anni di carriera di uno dei più grandi cantautori presenti nella scena musicale italiana.

Si chiama Cesare e di cognome fa Cremonini e noi lo conosciamo bene. Ha iniziato nel 1999, scrivendo uno tra i pezzi che ha ottenuto maggior successo in Italia “50 special” e forse, non gli si dava più di mille lire. E invece eccoci qui, a festeggiare una carriera che vanta tredici album, un artista che ha saputo reinventarsi, passando dalla band di provincia, fino a calcare palchi importanti e tra pochissimo gli stadi, con una carriera propria, da solista, cantante e polistrumentista.

L’incipit è una lunga passeggiata eterea sotto i portici di Bologna, la sua casa, dove tutto è partito, progetti e speranze. Questa è la scenografia che ha accolto Cesare all’Ariston, un palco straordinario divenuto in un attimo un luogo intimo, cullato dalle note in sottofondo di “Nessuno vuole essere Robin”. Un viaggio nel passato dell’artista, tra i suoi brani più celebri, che ha proseguito con “Marmellata #25”, “Logico”, “La nuova stella di Broadway”, per poi sedersi al

pianoforte e regalarci una versione a più voci, da pelle d’oca, di “Poetica”, finendo con una pioggia di luci, come stelle cadenti e una standing ovation, “un momento magico”, come ci ha detto lui.

Lo show ha poi proseguito poco dopo con “La ragazza del futuro”, il suo nuovo singolo e un Ariston tutto in piedi a ballare e a cantare “50 Special”, un ritorno agli anni ’90 in piena regola. Ora grande attesa per i live negli stadi, in partenza il 9 giugno dallo stadio G. Teghil di Lignano, per terminare poi all’Autodromo di Imola il 2 luglio.

 

La nave Costa Toscana questa sera ha visto la sua padrona, la nostra Orietta, vestita da “piumino da cipria rivisitato”, un divertentissimo abito giallo spumeggiante, con tanto di occhiali fucsia; ormai non la ferma più nessuno. I due capitani hanno poi accolto Gaia, che ha ripresentato, come gli artisti precedenti, la canzone in gara l’anno scorso, “Cuore amaro”.

 

Non per ultimo, un momento importante per la civiltà e per il nostro Paese, un monologo di Roberto Saviano in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci e di Via D’Amelio, che ricorre proprio quest’anno, un anniversario doveroso da celebrare anche sul palco dell’Ariston, come ha affermato Amadeus, che ha pronunciato i nomi di coloro che hanno perso la vita per mano della mafia e un applauso, sempre più forte da parte del pubblico, in piedi.

Ricordare, “rimettere nel cuore”, è un atto attivo, mai passivo, come Saviano ha narrato e la loro storia è parte della nostra memoria collettiva, come simboli di coraggio e il coraggio è sempre una scelta.

 

E per finire, questa sera, quarta serata del Festival, ci aspetta la famosa gara delle cover, divenuta ormai un cult della kermesse sanremese e che vedrà i nostri cantanti in una competizione alternativa di brani celebri del repertorio italiano e internazionale, votata ancora una volta da sala stampa, televoto e giuria demoscopica. Tra “gli ospiti delle cover” Nek in duetto con Massimo Ranieri sulle note di “Anna verrà” di Pino Daniele.

 

Martina Lusetti