La LIRICA è Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità: la LIRICA è ROCK !!!
E’ con grande soddisfazione che apprendiamo, nella terra di Giuseppe Verdi , di Luciano Pavarotti e di tanti altri protagonisti, che l’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha inserito la LIRICA nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Sul sito UNESCO:
“La pratica del canto lirico in Italia” è nata in Italia Centrale nel 17mo secolo dall’evoluzione del linguaggio italiano per poi espandersi in tutta la penisola e successivamente all’estero, grazie all’emigrazione di cantanti lirici e di produttori teatrali. La pratica del canto lirico ha giocato storicamente una funzione di aggregazione sociale attraverso la condivisione di competenze e capacità musicali e letterarie e l’utilizzo di spazi acustici naturali o tradizionalmente delimitati, nei quali non è necessario utilizzare strumenti tecnologici di riproduzione della voce grazie alla potenza della voce dei cantanti lirici.”
“Il canto lirico italiano è un modo fisiologicamente controllato di cantare che esalta la potenza portante della voce in spazi acustici come auditorium, anfiteatri, arene e chiese. Eseguito da persone di tutti i sessi, è associato a specifiche espressioni facciali e gesti del corpo e coinvolge una combinazione di musica, teatro, recitazione e messa in scena. I cantanti sono identificati dall’estensione vocale e dal colore e divisi in diversi registri (tenore, baritono, basso, soprano, mezzosoprano e contralto). Le conoscenze e le abilità relative al canto lirico italiano vengono trasmesse oralmente tra maestro e allievo, attraverso esercizi vocali e la graduale introduzione di repertori e stili musicali diversi. Anche le esibizioni in recital, scuole di canto e laboratori contribuiscono alla trasmissione della pratica, così come l’educazione formale nei conservatori e nelle accademie. Inoltre, l’inizio di una stagione lirica coincide spesso con feste e cerimonie locali. La pratica promuove la coesione collettiva e la memoria socioculturale, ed è strettamente legata ad altri elementi culturali, come i luoghi acustici e la poesia. Dipende anche da altre professioni come il design scenico e delle luci, la sartoria dei costumi, la scenografia e il trucco. Mezzo di libera espressione e dialogo intergenerazionale, il suo valore culturale è riconosciuto a livello nazionale e internazionale.”
MB