PAOLO SANTO – ANTONACCI: L’ETA’ D’ORO, IL SUO ULTIMO SINGOLO
Il suo primo singolo è uscito ora, ma la sua carriera va avanti ormai da tantissimi anni.
Paolo Santo, all’anagrafe Paolo Antonacci, nasce a Bologna nel 1995. Inutile dire che la musica è
parte integrante della sua vita da quando è nato, considerando che suo padre è Biagio Antonacci e
suo nonno è Gianni Morandi, una grandissima fortuna, ma anche un grandissimo peso da
sostenere quando si nasce “figli di”.
“È una pazza famiglia, sono nato in contemporanea con la grossa esplosione di mio padre. Crescere
qui è quasi mitologico, ma per me è così normale” ha affermato in una recente intervista.
Dopo la laurea allo IULM in Comunicazione, ha affrontato un periodo complesso della sua vita in
cui il suo disturbo ossessivo-compulsivo ha compromesso la sua quotidianità diventando
invalidante e per cui ha dovuto fermarsi per prendersi cura di sé.
La conoscenza con Davide Simonetta, produttore musicale e Stefano Classi, lo ha avvicinato ancora
di più alla musica, facendola diventare sempre più un lavoro e dando via alla sua carriera vera e
propria.
Dal 2017 inizia la sua collaborazione con Eclectic Music per cui ha collezionato più di 50 dischi di
platino e dischi d’oro, come autore di brani pop commerciali del panorama italiano. La sua penna è
infatti presente in brani come Tango di Tananai, Made in Italy di Rosa Chemical del Sanremo 2023,
Bellissima di Annalisa, Mille di Orietta Berti e Fedez, fino ad arrivare al Sanremo 2024 con Apnea di
Emma, Sinceramente di Annalisa e I p’ me, tu p’ te di Geolier.
Dopo anni e anni da paroliere dietro alle quinte è uscito ora con il suo primo lavoro cantautorale,
un pop estremamente commerciale, che strizza l’occhio a tutto ciò che in hype in questo periodo,
nella scelta sonora e nel testo. Quando gli hanno chiesto com’è nato il suo nome d’arte così ha
risposto:
“È nato una settimana e mezzo prima che uscisse il pezzo. Il cognome era un tema caldo: un conto
è fare l’autore che rimane una cosa per addetti ai lavori, di base che il mio cognome fosse quello di
mio padre interessava poco. Però questa ambiguità come artista non mi faceva tanta simpatia,
quindi ho detto: “Devo inventarmi un nome, quel cognome l’hanno già sentito così tanto,
inventiamoci una cosa nuova”.
Mi piacerebbe fosse un riferimento al Palo Santo, però in realtà è legato proprio al nome
“Antonacci”, quindi “Santonacci”. E poi mi piace molto l’espressione “Santo Cielo”, usata nei cartoni
animati ma anche tantissime serie americane per tradurre le imprecazioni. Avevo pensato anche di
chiamarmi proprio così, Santo Cielo, ma mi sembrava un po’ strana. È una via di mezzo tra Paolo
Antonacci e Santo Cielo.”
L’età d’oro nasce in famiglia. La scrittura del pezzo nasce infatti insieme a Tredici Pietro, nome
d’arte di Pietro Morandi, figlio di Gianni e Anna Dan e a sua volta zio di Paolo.
Di seguito, il video dell’esibizione in diretta su VIVA RAI 2 di Fiorello.
Martina Lusetti